Thalatta - Yulia Solod

Thalatta in greco antico è il mare, quell'elemento della natura che connota in modo assoluto il lavoro pittorico e la vita di Yulia Solod. Nata a Ussunisk, nella baia di Zolotoi Roo sull'Oceano Pacifico. nell'estremo est della Russia, oggi vive per parte dell'anno in Salento, sulla sponda del Mediterraneo Adriatico. Mare Nostrum.

Come l'omerico Odisseo "dal molto errare", la nomade Yulia tende all'approdo nell'itaca meta della poesia di Konstantinos Kavafis. La strada si allunga davanti al suoi passi e ali scenari cambiano in un susseguirsi di circostanze che spingono ad andare oltre verso il finis terrae e fino al mare che l'avvolge.

Come a voler risalire all'origine della vita, quella che nacque dal mare, da cui maturò l'archetipo antropologico.

Tema unico e sostanziale della pittura di Yulia Solod è il mare, un mondo misterioso in cui nuotano piovre, meduse, millepore, coralli, plancton, conchiglie... da cui è estranea la terra, assente la costa, la veduta paesaggistica, e la presenza umana si intuisce solo da alcuni segnali allarmanti, da tracce estranee, inquietanti, distruttive. Dalle memorie e glorie del passato, dal dialogo solenne tra uomo e natura, al degrado e smarrimento del presente.

L'azzurro da sempre legato nell'arte e nella memoria al naturalismo marino, all'ovvio legame tra il mare e il suo simbolo cromatico, il blu "mediterraneo" che ha abitato la pittura di Matisse, Picasso, Yves Klein e oggi un sogno o un brivido in blu. Qui appare il buio. Il nero di un'acqua torbida che ha perso la sua limpidezza, il suo mitico azzurro, a segnalare inarrestabile scempio che gli esseri umani compiono sulla vita che sorge dai fondali marini.

Fenomeno peculiare di questa ricerca è senz'altro l'uso espressivo dei materiali. Materie organiche, scarti ripescati dal mare salentino di San Foca - plastica schiuma da costruzione, tessuti, vetro, gesso conchiglie, coralli. pietre, sabbia e altro, sono il tramite per esprimere la ctonia energia vitale della natura.

Ora è la pittura materica di Yula Solo, frutto di sofisticate alchimie, diaboliche nelle loro infinite possibilità e perlustrazioni, a inseguire il mondo marino tra le acque, nei fondali, tra le spume, i flutti, le onde e i marosi... E il soggetto raffigurato (animale marino o altra presenza) sta li, eloquente nella sua consistenza.

Il carattere forte dei materiali concede tuttavia una compenetrazione armonica tra pieno e vuoto, tra l'esperienza polimaterica e le pause formali.

Per Yulia questo colore e anche sprofondamento intenore. immersione nel silenzio. Navigazione lenta tra ombre liquide, da cui emergere come una creatura marina, come misteriosa sirena.

Mostra a cura di
Marina Pizzarelli e Daniela Rollo

YULIA SOLOD è un'artista che nasce a Ussurisk e vive fra Mosca e l'Italia, a San Foca, una piccola località marina del Salento. Costruisce il suo percorso artistico, attraverso un passionale rapporto fra Il suo fare Arte e qli Studi di formazione per una conoscenza tecnico-culturale sempre piu completa.

Protagonista della Mostra "Thalatta", espone dipinti e opere plastiche, realizzate spesso con l'uso di materie spiaggiate, tracce di un'operazione salvifica per un ambiente oramai inquinato.

Ingresso gratuito