8.7-"Tutto Chiaro Mariposa"

“TUTTO CHIARO MARIPOSA”
INSTALLAZIONE DI ARTE URBANA

GALLERIA FRANCESCO FORESTA, CASA EUTOPIA 01, (VICINO CHIESA DI SAN MATTEO)
PALAZZO CARROZZINI, (VICINO CHIESA DI SANTA CHIARA)
ORE 21.00, LECCE, 08.07.2014

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Finalmente si conoscono i mandanti e gli autori di questo anomalo ”attentato a regola d’arte” eseguito attraverso l’arte contemporanea, nel cuore del barocco: si tratta di una doppia installazione, ideata dalla galleria Francesco Foresta, coordinata da iArchitettura (coworking di casa eutopia 01) come contributo culturale per Lecce 2019.
Un palloncino bianco “chiaro” incastrato in un angolo di un palazzo storico e una rete metallica che ha catturato tante farfalle “mariposa” in un altro angolo storico della città.
CHIARO _ installazione palazzo carrozzini, progetto a cura di Alfredo Foresta, interpretato e realizzato da Andrea Buttazzo, forgiato Antonio Tortorella;
MAI RIPOSA _ galleria francesco foresta, a cura di Ester Annunziata, installazione e mostra di Angela Jonnna Grancagnolo, allestimento di Archistart;

Le installazioni sono state montate all’alba del 05.07.14 , con una azione improvvisa e rapida, come un “happening” di arte contemporanea che lungo un percorso urbano interagisce con lo spettatore al fine di provocare il pubblico sul tema della qualità dei luoghi pubblici.
Una installazione a scala urbana, apparentemente nuova per Lecce, una azione improvvisa rapida dal sapore futurista, un invito a svegliare le coscienze di una città che continua a specchiarsi nei “riccioli barocchi” della propria storia. Una presa di posizione per chi come noi ha scelto di vivere, attraversare e progettare questo territorio e reinterpretarlo in una allegoria portatrice di nuovi significati.
“Un invito alla riflessione comune che pone interrogativi, un ‘azione propositiva e coinvolgente per chi non vuol essere distratto” (Alfredo Foresta)
Per meglio contribuire alla riflessione in occasione della presentazione ci sarà una degustazione di vino offerta dall’Enogastronomia La Lupa.



SCHEDE OPERE E ARTISTI

CHIARO (di Andrea Buttazzo)
La realizzazione di “CHIARO?” è nata dal proficuo incontro tra me ed Alfredo Foresta e dal coinvolgimento attivo di Antonio Tortorella fabbro che ha forgiato i miei pensieri in morbido ferro.
È il caso di sottolineare che sia io, (Lecce 1974) che Antonio Tortorella (Aradeo, 1973) facciamo parte dell’ultima generazione di persone che sin da giovani si sono formati presso le officine, le botteghe dove arte e artigianato trasmettevano un mestiere, dove i saperi venivano tramandati con la pratica dello sporcarsi le mani.
Riflessioni personali: CHIARO?
Sembra proprio un palloncino, bianco pietra, pallido, anonimo, caduco e improbabile, che di ludico e giocoso conserva solo i contorni della sua storia: è scappato dalle mani di Chiara e, solitario, s’impiglia nel costolone angolare di un palazzo, lui così timido e fragile che leggero sfida e sfiora mattoni a dimora di antichi casati.
Il filo che lo sostiene entra ed esce in verticale lungo l’austero spigolo di pietra. E’ una perla in sospensione, è impura perché tirata verso il basso dalla curiosità dell'uomo e poi è leggero come palloncino al vento, gonfio di cielo, sembra carta … e se carta fosse, durerà dopo le prime piogge?
Si tratta di una s-cultura barocca dei giorni nostri.
A Lecce, città dei leccesi e di curiosi vicini e lontani “CHIARO?” è un approccio barocco contemporaneo che da un lato si riflette col passato e dall’altro si reinventa, si “ristupisce”, si aggiorna, riaggiorna con nuove geometrie di fruizione e interazione con arte e culture.
È un intervento spensierato di “scultura instabile”, sia per collocazione che per lettura, di quelli che… “se non lo capisci vuol dire che è arrivato!”, una scultura semplice, di tutti, lontana da musei o collezioni private, dalle accademie e dai contenitori culturali.

ANDREA BUTTAZZO
Andrea Buttazzo, 1974 si è diplomato all’A.BB.AA. di Lecce, dagli anni novanta lavora con pietra, marmo, argilla, gesso e cemento e realizza installazioni plastiche polimateriche che affrontano i temi dell’iperralismo, del ready made e delle trasfigurazioni della realtà in rapporto tra sperimentazione e pratica tradizionale. Attivo nel suo laboratorio a Lecce, sede dell’associazione culturale LAB11, “è tra i più interessanti prospetti del territorio, propone opere scultoree e installative ambientali, eseguite mediante tecniche e materiali diversi. La sua impronta tende a un rinnovato dadaismo, che simula gli ‘objet trouvè’, e a richiami surrealisti, artepoveristi e concettuali. Il suo, vero e proprio, atteggiamento creativo, singolare e disinvolto, non privo di implicazioni ludico-ironiche, fatte di doppi sensi verbali e ambivalenze…” come annota Massimo Guastella, ed ancora ”… Buttazzo ha portato avanti la sua produzione con giochi tra visuale e verbale sostanziando il lavoro con freschezza ironica nella doppiezza intrigante del titolo e nella vivace intensità delle forme, cercando nell'allusione simbolica un più ravvicinato incontro/confronto ‘con la realtà sociale’, cosicché, la sua singolare interpretazione dell’essere artista, induce a osservare con Joseph Beuys: “uomo è colui che plasma la ‘scultura sociale’".

Tra i lavori più interessanti si citano:
“Disarmante” (2014) selezionata per il progetto CREART ed esposta per la prima volta al pubblico a Palazzo Vernazza Castromediano a Lecce; .
“ASSENZaeSSENZA” (2013) progetto didattico laboratoriale ART LIVE PERFORMANCE ‘Come nasce un'opera d'arte visiva contemporanea’ in collaborazione con MAP di Brindisi, e Università del Salento;
il lavoro plastico e sonoro “Tree of shame” (2013), opera selezionata all’interno del programma ADRION ART ed esposta al Conservatorio di S. Anna a Lecce;
“Maneggiare con cura” (2012), opera site-specific realizzata per la raccolta permanente di scultura del Map di Brindisi;
“Fragile” (2011), lavoro in pietra esposto per la location leccese della 54° Biennale di Venezia;


MAI RIPOSA (di Angela Joanna Grancagnolo)

"Poni la sostanza della tua mente in una inesprimibile bellezza al di sopra, al di sotto e nel tuo cuore.”
Lei disse: “Dimmi qualcosa di bello!”. Lui rispose: “(∂ + m) ψ = 0”

(La risposta è l’equazione di Dirac : l’equazione “più bella della fisica”.) “Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possono più essere descritti come due sistemi distinti, ma in qualche modo, diventano un unico sistema. In altri termini, quello che accade a uno di loro continuaad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce”.
La “fantasmatica azione a distanza” concetto definito da Einstein è uno dei fenomeni più incomprensibili della meccanica quantistica.
“Può il batter d'ali di una farfalla in Brasile provocare un tornado in Texas?"
Si racconta che Chuang-Tze una notte sognò di essere una farfalla. Al mattino, quando si svegliò, era molto perplesso. I suoi discepoli si raccolsero attorno a lui e lo guardarono, era molto triste. Gli dissero: “Maestro, non sei mai stato triste. Che cosa è successo?” Egli rispose: “C’è un problema che dovete risolvere: il problema è che io, Chuang-Tze, questa notte ho sognato di essere diventato una farfalla”.
I suoi discepoli risero e gli dissero: “Ora il sogno se n’è andato, sei sveglio, perché preoccuparti?”Chuang-Tze disse: ”Ascoltate tutta la storia. Ora è sorto un problema: se Chuang-Tze può sognare e nel sogno diventare una farfalla, perché non può succedere la cosa opposta? Una farfalla può andare a dormire e sognare di essere diventata Chuang-Tze. Chi è chi? È Chuang-Tze che ha sognato di diventare una farfalla o è la farfalla che sta sognando di essere Chuang-Tze?”.

Nella serie delle preghiere intitolata“Meditation” sono ritratte alcune tra le principali religioni mondiali. Meditazione, nel senso comune del termine, è qualcosa a metà tra la concentrazione e la contemplazione. Meditazione – PREGHIERA - : azione, atto, evaporazione della “REALTA’”. Gli sfondi Geometrici richiamano i Mandala indiani la cui forma ripetitiva è associata alla sacralità e all’evanescenza della preghiera. La serie si riflette e si ancora nell’installazione dedicata al poetico concetto della “farfalla” di Lorenz . Composta da centinaia di farfalle dipinte a mano su supporto sagomato di alluminio, per il loro disegno geometrico ripetitivo divengono meditazione nella ripetizione del gesto grafico artigianale. Ad ognuna di esse è affidato un pensiero in quanto potenziale azione di cambiamento, un frammento di contemplazione: “una fantasmatica azione a distanza”.
Simbolo fragile e fugace dell’esistenza l’opera riproduce un piccolo stormo di farfalle monarca (uno dei pochi esemplari del suo genere che compie un lunghissimo viaggio migratore in folti stormi) che si ri-posa nel contesto urbano. Sollecitando lo spettatore attraverso la visione di una macchia di colore che irrompe nello spazio urbano “istituzionale”- un monumento o un’emergenza architettonica- l’istallazione si inserisce ponendosi come elemento perturbatore del normale contesto. Leggero e pervasivo lo sciame di farfalle riveste, tocca, un luogo identitario della città.

ANGELA JOANNA GRANCAGNOLO

Sia italiana che Americana si laurea in pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Lecce nel 2003. Successivamente frequenta il secondo corso di laurea in Arti performative ed Interattive presso il dipartimento di Comunicazione e Nuovi Media dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Lì a Milano ha l’occasione di dialogare a tu per tu con docenti come Mario Canali, Paolo Rosa, Antonio Caronia, Franco Berardi, Domenico Quaranta, E. Cuoghi, ed altre splendide personalità della scena artistica italiana.
Dopo diverse esperienze di artistiche nel 2011 espone a New York e l’anno successivo allo Zhou B Art Center di Chicago con una mostra personale dal titolo “Persistenze”.